Hai il diritto di dire 'no' senza sentirti in colpa


Quante volte, per paura di sembrare maleducati o di ferire l’altra persona, abbiamo detto “sì” sacrificando in realtà le nostre effettive intenzioni? Per esempio accettare di uscire, proprio quella sera in cui siamo stanchi e vorremmo rimanere a casa a vedere quel film che abbiamo rimandato da tempo. O accettare a svolgere un compito che non spetta a noi e che non vorremmo fare. O rimanere a lavoro ben oltre l’orario stabilito contrariamente alla nostra volontà e all’effettiva necessità.
A spingerci a dire “sì” quando non vorremmo è in genere la paura e il senso di colpa. La paura di essere rifiutati e svalutati dall’altro, il senso di colpa per aver causato disagio con la nostra indisponibilità. La tentazione a essere accondiscendenti è forte, e i sentimenti di paura e colpa sono così forti da avere spesso la meglio. Com’è possibile sfuggire a questa “trappola” della mente? Il primo passo è esserne consapevoli.
Chiediamoci: voglio davvero acconsentire? Sto facendo un favore, un regalo altruistico, o voglio solo evitare uno stato d’animo spiacevole? È importante sperimentare questo stato d’animo nonostante possa portarci sofferenza, sforzarsi di dire “no” e dare importanza anche e soprattutto ai nostri interessi, piuttosto che favorire unicamente quelli altrui, e riappropriarci così della nostra vita.

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