I memi depressivi come possibile aiuto terapeutico per la depressione



Le “immaginette divertenti” su internet, i memi, possono avere un effetto terapeutico sui sintomi depressivi.
Chi è appassionato di memi su internet, contenuti spesso visivi che veicolano messaggi generalmente divertenti o situazioni e stati d’animo comuni con cui identificarsi, si sarà imbattuto in tipi di comicità a tinta depressiva. In genere si tratta di autoironia, non sempre condivisibile naturalmente, ma ad ogni modo facilmente riconoscibile rispetto alle proprie o altrui esperienze di vita.
Un recente studio¹ ha verificato l’ipotesi secondo cui le persone depresse interpreterebbero in maniera diversa i memi con contenuti depressivi, rispetto a persone prive di tali sintomi. È noto infatti che le persone depresse tendano a dare interpretazioni congruenti con lo stato d'animo (e quindi in senso depressivo), soprattutto a stimoli salienti e ambigui.
Di conseguenza, un'immagine che vuole suscitare divertimento a partire da un contenuto depressivo, ci si aspetta che possa essere interpretata, da chi è depresso, in maniera depressiva, senza quindi l'aspetto umoristico. La diffusione dei memi depressivi però fa supporre che questo caso costituisca invece un'eccezione.
(Esempio di meme con contenuto depressivo; il sacco contenente polistirolo riempitivo da imballaggi presenta la scritta "riempi vuoto", e la didascalia recita: "Non avevo idea potessi comprare questo, finora ho sempre usato l'alcol")

(Esempio di meme a contenuto neutro, la didascalia recita: "Ci ha visto dare da mangiare alle anatre e ha cominciato a fingere di essere una di loro")
Nonostante lo stile di umorismo negativo di questi memi, la loro natura socialmente inclusiva (“altre persone reagiscono allo stesso modo quindi provano ciò che provo io”), per le persone con sintomi depressivi potrebbe invece essere considerata in una luce positiva. 
In termini terapeutici, riconoscere che la situazione o lo stato d'animo che si sta vivendo è comune ad altre persone viene definita normalizzazione: una persona depressa non sente più di essere fatalmente colpita da un male unico e incurabile, ma notando che altri individui provano le stesse emozioni, prende le distanze da questa fusione angosciante e realizza di vivere una situazione comune a molte altre persone, e tale realizzazione tende ad alleggerire il pesante carico di sofferenza emotiva caratteristico della depressione.
Di conseguenza, l’interazione online porterebbe alla percezione di un supporto sociale, benefico nella riduzione dei sintomi depressivi.


Fonti:

¹ Akram, U., Drabble, J., Cau, G., Hershaw, F., Rajenthran, A., Lowe, M., ... & Ellis, J. G. (2020). Exploratory study on the role of emotion regulation in perceived valence, humour, and beneficial use of depressive internet memes in depression. Scientific Reports, 10(1), 1-8.

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