Perché ci piace l'horror?

Quale motivo ci spinge a vedere film horror? Per quale ragione siamo portati a rivivere, anche se sotto forma di finzione, esperienze raccapriccianti, se non addirittura traumatiche?
La risposta, purtroppo, ancora non la conosciamo, ma sono state proposte diverse ipotesi.
Per esempio, secondo la ricerca di Johnston (1995), esisterebbero quattro motivi principali per cui alle persone piace guardare film dell'orrore, motivi che farebbero riferimento a delle caratteristiche disposizionali di un individuo tra cui la paurosità, l'empatia, e la tendenza di ricercare di sensazioni. Johnston afferma: "Le quattro motivazioni si è scoperto essere correlate alle risposte cognitive e affettive degli spettatori di film horror, oltre alla tendenza degli spettatori a identificarsi con gli assassini o le vittime dei film." Johnston ha identificato, nello specifico, delle combinazioni tra queste caratteristiche:
  1. Gli amanti del genere splatter hanno tipicamente una bassa empatia e un'alta ricerca di sensazioni, e (solo tra i maschi) una forte identificazione con l'assassino.
  2. Gli amanti dei thriller hanno sia alta empatia che alta ricerca di sensazioni, si identificano più con le vittime, e apprezzano la suspense del film.
  3. Gli amanti dei film horror indipendenti hanno sia un'alta empatia per la vittima insieme a un alto effetto positivo per il superamento della paura.
  4. Gli amanti dei film horror di tipo problematico hanno un'alta empatia per la vittima ma sono caratterizzati da un effetto negativo (in particolare, da un senso di disperazione)
Zillmann e colleghi (1972) proposero una teoria chiamata "teoria dell'eccitazione-trasferimento", secondo cui la stimolazione vissuta attraverso la paura viene in pratica trasferita ad altre esperienze, che potrebbero non essere simili in alcun modo. Per dirlo in maniera semplice: le cose spaventose rendono tutto il resto molto più "intenso" e ciò è eccitante e piacevole.
Un'altra valida spiegazione viene dalla neurochimica. La dopamina, una sostanza chimica presente nel cervello, gioca un ruolo importante, tra le varie funzioni, anche nei comportamenti di ricerca di ricompensa. Le persone che tendono a cercare sensazioni nuove, a correre maggiori rischi, nonché quelle che adorano vedere film con situazioni terrificanti o pericolose, potrebbero avere meno recettori che inibiscono l'azione della dopamina, lasciando quindi che questa agisca e produca effetti più intensi.
Un'altra ipotesi, sostenuta fin dall'antichità da Aristotele, oltre che in tempi più recenti dagli psicoanalisti, è quella della catarsi. Assistere a dei contenuti violenti e spaventosi sarebbe un modo per depurarsi dalle emozioni negative, oppure un modo per scaricare l'aggressività repressa.
Qualunque sia la motivazione per cui alcuni di noi amano l'horror, sicuramente l'aspetto artistico presente nei film che preferiamo rappresenta un fattore rilevante, al di là del contenuto spaventoso.
La cosa che ci importa di più, ad ogni modo, è che le scene spaventose rimangano su schermo.


Bibliografia:
  • Johnston, D.D. (1995). Adolescents’ motivations for viewing graphic horror. Human Communication Research, 21(4), 522-552.
  • Zillmann, D., Katcher, A. H., & Milavsky, B. (1972). Excitation transfer from physical exercise to subsequent aggressive behavior. Journal of Experimental Social Psychology, 8(3), 247-259.
     

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