Una delle principali insidie dell'ansia e della depressione è la tendenza a rimuginare. Nella depressione, si tende soprattutto a crucciarsi per errori o eventi spiacevoli accaduti nel passato, non modificabili. Nell'ansia, si tende a prospettarsi gli scenari peggiori e ci si scervella su come affrontarli: ogni possibilità genera altre possibilità ugualmente minacciose, e la nostra mente si affatica per organizzare dei piani d'azione per tutte queste evenienze, al fine di non soccombere.
Nell'esecuzione di una performance sportiva, come la corsa, l'aerobica, il sollevamento di carichi, è importante svolgere l'esercizio nel modo migliore, per affinare la tecnica e prevenire movimenti sbagliati possibilmente dannosi. Per fare ciò, bisogna concentrarsi intensamente, spostare l'attenzione sul movimento, sulla parte del corpo interessata, sui propri segnali corporei. Questo spostamento dell'attenzione è un tipo di distrazione più sana, e diversa dalla comune "distrazione" che qualche amico può consigliarci per farci sentire meglio ("Non pensarci!"). Purtroppo, la mente umana non è fatta per non-pensare, e addirittura questo proposito porta a un effetto paradossale, detto effetto dell'orso bianco: se qualcuno vi dicesse: "Non pensare a un orso bianco per i prossimi cinque minuti", la vostra mente insisterebbe a visualizzare proprio quell'orso a cui non "dovreste" pensare.
Concentrarsi sullo svolgimento della performance non solo aiuta a migliorare nella pratica sportiva, ma disancora la mente dalla rimuginazione e indirizza quindi le energie verso un'attività utile; al contrario, la rimuginazione ansiosa e depressiva è difficile da sopprimere e ci sottrae così tante energie, che a fine giornata ci sembra di aver corso chilometri, anche se in realtà siamo stati seduti ma con la mente fissa a pensieri negativi.
L'attività sportiva non solo induce il nostro corpo a secernere neurotrasmettitori che ci fanno stare bene nel momento dell'attività fisica, ma addirittura, secondo alcuni studi¹, sul medio e lungo termine l'esercizio fisico porterebbe agli stessi risultati di una terapia antidepressiva. Lo sport, cioè, sarebbe efficace quanto e più dello Zoloft!
Le energie che impieghiamo per lo sport sono spesso energie "in eccesso", che la maggior parte di noi nella vita quotidiana tende a non consumare (ci spostiamo in macchina o con i mezzi, siamo seduti per lungo tempo, ecc.). In generale, praticare attività fisica porta a una regolarizzazione del ciclo sonno-veglia, in parte anche sfruttando la stanchezza che generalmente non proviamo per uno stile di vita comodo, e in parte per gli eventi chimici che avvengono nel nostro corpo. Per esempio, allenarsi all'aperto ci espone alla luce solare, che favorisce la produzione di melatonina, indispensabile per regolarizzare il sonno, ma aiuta anche la sintesi della vitamina D, indispensabile per il buonumore.
¹ Blumenthal, J. A., Smith, P. J., & Hoffman, B. M. (2012). Is exercise a viable treatment for depression?. ACSM's health & fitness journal, 16(4), 14.
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