Social network: like e notifiche al pari di una droga

I social network creerebbero i presupposti per sviluppare una dipendenza. Il meccanismo attraverso cui ciò si verifica è il ben noto rinforzo, che possiamo osservare e misurare nel comportamento, ma che è alla base della dipendenza, e ha una importante componente neurochimica. La dipendenza non è mai solo "fisica" o "psicologica": i due fenomeni sono sempre interconessi! Vediamo come si verificano.
L'ambiente in cui viviamo è pieno di stimoli che, di per sé, non hanno una valenza, sono cioè neutri. Il modo in cui noi interagiamo con essi ne determina la valenza, che può essere per esempio positiva o negativa. Tendiamo a evitare ciò che ci provoca dolore o discomfort, mentre ricerchiamo attivamente ciò che ci piace e ci fa sentire bene (oggetti, persone, situazioni, ecc.).
Mettiamo in atto alcuni determinati comportamenti, invece che altri, perché vogliamo provare quelle sensazioni piacevoli. Per esempio, tendiamo a sbuffare e non ci va di fare le pulizie domestiche, un compito in genere faticoso o noioso, e preferiamo invece guardare la TV o controllare i social network. Perché? Dopo tutto, avere la casa pulita e in ordine è più importante del curiosare tra i post e le foto degli amici.
Ciò si deve al sistema di ricompensa: è un sistema di neuroni che gestisce i rinforzi positivi, l'importanza degli incentivi, e il piacere, e in cui sono coinvolti neuroni che producono, tra i vari neurotrasmettitori, la dopamina, una sostanza che è anche responsabile della sensazione di piacere. È grazie a questo sistema che riusciamo a sopravvivere, in quanto attività fondamentali alla sopravvivenza (alimentazione, idratazione, sesso ecc.) ci risultano gradevoli. È il "trucco" grazie al quale possiamo esistere come specie.
Purtroppo però il sistema della ricompensa si attiva anche nei casi di sostanze tossiche, come le droghe, ma anche di comportamenti a rischio, come il gioco d'azzardo. Facendoci piacere quell'attività, il sistema di ricompensa ci porta a ripeterla, così da farci sviluppare una dipendenza: non siamo felici se non mettiamo in atto quel comportamento o non assumiamo quella sostanza.
La dipendenza da social network segue la stessa dinamica. Ricevere una notifica è elettrizzante: rappresenta una novità. Che tipo di notifiche si possono ricevere su facebook? Non sorprende che siano principalmente positive. Richieste d'amicizia, che alimentano l'autostima ("qualcuno mi vuole come amico: significa che è interessato a me, quindi io sono interessante, valgo"), o i "mi piace", che rinforzano (anche se in maniera effimera) l'autostima. I complimenti ci fanno sentire bene, le critiche no: questo può essere uno dei motivi per cui Facebook non permette di indicare il proprio "non mi piace": favorire i rinforzi positivi aumenta il tempo trascorso sul social network e il relativo grado di apprezzamento.
Poiché l'esperienza social ci fa sentire bene, tenderemo a trascurare altre esperienze meno appaganti. A livelli estremi, il tempo trascorso sui social diventa eccessivo e può compromettere la vita quotidiana, il lavoro, l'amore, le relazioni, persino la salute. A questo punto si potrebbe essere di fronte a una vera e propria dipendenza psicologica, da cui è possibile uscire con una consulenza professionale.

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