Genitorialità: l'educazione dei figli inizia dal proprio equilibrio psicologico


Il mestiere del genitore è un mestiere impossibile, affermava Freud.
Quando si diventa genitori, purtroppo non si riceve nessun “manuale d’istruzioni” e la maggior parte delle volte, nell’educare i figli si tende a emulare i propri genitori, o si cerca di ricorrere al buonsenso. Tuttavia i propri genitori possono non essere stati molto adeguati nell’educazione, e altre volte il cosiddetto buonsenso non è così buono.
L’educazione dei figli viene spesso “inquinata” dalle proprie difficoltà personali, o dalle proprie convinzioni erronee (apprese dai genitori o da altre figure di accudimento). Ricorrere alla violenza, per esempio, può essere stato appreso da un genitore che a sua volta ricorreva alle mani; un’autorità rigida e irrazionale, allo stesso modo, può ripercuotersi negativamente sul minore. Altre volte, invece, i genitori possono essere troppo permissivi, incoerenti con le decisioni o con le punizioni, o cercano di essere quanto più possibile “amici” dei figli, perdendo di credibilità.
Si può imparare a educare in maniera quanto più adeguata possibile i propri figli, ma è importante anche, prima di puntare il dito sull’educazione/maleducazione dei propri figli, valutare in maniera critica e razionale il proprio comportamento e le proprie convinzioni. E, se si stanno attraversando difficoltà psicologiche personali, lavorare su di sé, così da poter raggiungere un equilibrio e serenità personali, e rappresentare un modello efficace per i propri figli.

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