Perché le fake news hanno successo?



Tutti ne parlano, ma non tutti le riconoscono e cadono nel tranello delle fake news. 🚫📰 Perché? Un antropologo ha individuato le caratteristiche principali che inducono la gente e leggere e condividere notizie false.

“Babysitter ricoverata in ospedale dopo essersi inserita un bambino nella vagina.” Nel 2017, questa notizia falsa è stata la più diffusa su Facebook.
Stando ai risultati dello studio¹ condotto dall’antropologo Alberto Acerbi, il fascino per questo tipo di notizie è dovuto a diversi attributi: minaccia, sesso, disgusto per esempio caratterizzano le fake news più popolari.
Questi risultati confermano e approfondiscono il filone di ricerca che valuta l’impatto e la diffusione di determinate narrazioni, come le leggende metropolitane, e fa capire anche un po’ di più di noi stessi, di come funzioniamo e verso quali tipi di stimoli siamo attratti e conserviamo in memoria, sia per ragioni positive che negative.
Per esempio, informazioni con accezioni negative vengono ricordate meglio di quelle raffigurate positivamente: “il 60% dei contenziosi civili finisce senza alcun risarcimento per il querelante, che deve anche pagare le spese legali” è una storia ricordata meglio della stessa in accezione positiva, cioè: “Il 40% dei contenziosi civili vince e ottiene un risarcimento monetario per i querelanti”.

Lo studio¹ è scaricabile gratuitamente dal sito di Nature, ed è possibile leggere una sintesi nell’articolo² di Query, la rivista del CICAP (link a seguire 👇).

Fonti:
¹ Acerbi, A. (2019). Cognitive attraction and online misinformation. Palgrave Communications, 5(1), 15. (scaricabile gratuitamente da https://www.nature.com/articles/s41599-019-0224-y)
² “Perché le fake news ci attraggono? Un contributo dall’antropologia cognitiva ed evoluzionistica”, di Giuseppe Stilo, Query n.37 https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=278920

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