Il rumore migliora la concentrazione?



Secondo uno studio¹, un po’ di rumore potrebbe avere effetti benefici, migliorando le nostre performance. #scienza #psicologia #neuroscienze #neuroscience

A molti sarà capitato di studiare o lavorare in silenzio e di aver sentito il bisogno di avere un “sottofondo” musicale o anche solo del generico rumore per concentrarsi, come per esempio avere la TV accesa. Il rumore, infatti, può avere degli effetti inaspettati sulla nostra mente. Viene definito “risonanza stocastica” il meccanismo per cui il rumore casuale aumenta la possibilità di individuare dei segnali più deboli. Per verificare ciò, ricercatori hanno somministrato rumore casuale attraverso la stimolazione transcranica (tRNS) nella regione occipitale dei partecipanti all’esperimento. Nel momento in cui il rumore al livello ottimale veniva aggiunto alla corteccia visiva, la performance di rilevamento migliorava significativamente, rispetto alla condizione priva di rumore. I partecipanti, cioè, riuscivano a identificare meglio i target visivi durante la prova.
Nella vita di tutti i giorni siamo circondati da rumori che, invece di infastidire, possono risultare gradevoli e addirittura rilassanti per molte persone. Il ronzio di un condizionatore, il rumore statico della TV senza segnale, o anche il phon acceso, sono una serie di suoni che aiutano alcune persone a studiare o addirittura ad addormentarsi (YouTube offre un numero spropositato di video a questo preciso scopo). In natura, invece, anche lo scroscio della pioggia o di un ruscello possono allo stesso modo costituire suoni rilassanti, che favoriscono la concentrazione.

Fonti:
 ¹ van der Groen, O., & Wenderoth, N. (2016). Transcranial random noise stimulation of visual cortex: stochastic resonance enhances central mechanisms of perception. Journal of Neuroscience, 36(19), 5289-5298. (https://www.jneurosci.org/content/36/19/5289)

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