Dalle scimmie agli umani: l'attaccamento come bisogno fondamentale

 
La vicinanza fisica è più importante del nutrimento 🐒♥️🍼

Nel 1958, Harry Harlow pubblica uno studio al giorno d’oggi eticamente inaccettabile, di certo commovente, e di fondamentale importanza per la conoscenza della psiche e del comportamento degli umani e di molti mammiferi, e della relazione con chi si prende cura di loro.

Dei cuccioli di macaco vengono tolti alle madri e posti in cattività, al fine di non essere “influenzati” da nessuna figura di riferimento. Le condizioni dell’esperimento prevedono che il piccolo macaco trascorra il proprio tempo con due possibili “madri surrogate”: delle reti metalliche a cui potersi aggrappare, una composta dalla sola rete metallica ma con un biberon che eroga latte in cima, e l'altra ricoperta da morbido pelo, riscaldato da una lampadina all'interno, ma senza biberon.

Al contrario delle aspettative, il cucciolo di macaco si rivelò passare la maggior parte del tempo aggrappato alla madre ricoperta di pelo, piuttosto che preferire quella con il solo latte (condizione di nutrimento).

Dai risultati emerge che “la funzione principale dell’accudimento”, afferma lo sperimentatore, “consiste nell’assicurare contatto fisico profondo e frequente del neonato con la madre.”
Un contributo parzialmente simile giunse anche dall’etologo e zoologo (e premio Nobel per la medicina nel 1973) Konrad Lorenz, che studiando le oche selvatiche scoprì il fenomeno dell’imprinting, per cui le oche appena nate giudicavano come “madre” qualsiasi cosa, entro 36 ore, si trovasse loro vicino (Lorenz era noto per andare in giro nel campus universitario seguito dallo stuolo di oche che lo ritenevano il loro “papà”)

Le successive ricerche, provenienti da diversi ambiti, hanno confermato l’importanza del rapporto tra caregiver e bambino, da cui la fondamentale Teoria dell’attaccamento di John Bowlby (ispirato, tra gli altri, dagli studi suddetti), rivelatasi fondamentale nello spiegare diversi disturbi psicologici sia in infanzia che in età adulta, e su cui attualmente si basano diversi approcci psicoterapeutici.


Fonti:
¹ Harlow, Harry (1958). "The nature of love". American Psychologist. 13

Nessun commento:

Posta un commento