I giochi da tavolo migliorano le abilità cognitive in vecchiaia


Ricordate quando i genitori tendevano a fare la paternale se si passava molto tempo a giocare? 🎮 🎲 A quanto pare avevano torto (che sorpresa!)
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La stimolazione data da sfide intellettuali, come quelle degli scacchi, dei giochi enigmistici, o dei videogame, si è scoperto essere una vera e propria palestra per il cervello. Nel tempo, infatti, gli studi ne hanno rilevato gli effetti benefici. Un recente studio¹ ha rilevato come tale effetto benefico perduri nel tempo: a 70 anni, chi ha giocato con maggior frequenza a giochi analogici (da tavolo) ha un miglioramento nelle prestazioni cognitive, e una riduzione del decadimento cognitivo che accompagna l’invecchiamento.
Giocare a più giochi è risultato associato a un minore declino cognitivo dai 70 ai 79 anni, soprattutto rispetto alle abilità di memoria. Un aumento nel gioco, tra i 70 e i 76 anni, è risultato invece associato a una minor perdita di velocità cognitiva, laddove l’anzianità porta di solito a rallentamenti. Non male, per dei “semplici” giochi, no?

Pic credits: @dott_meeple_and_miss_hyde

Fonti:
¹ Altschul, D. M., & Deary, I. J. (2019). Playing analog games is associated with reduced declines in cognitive function: a 68 year longitudinal cohort study. The Journals of Gerontology: Series B. [link all'articolo in full access]

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