Individuate basi neurali e scopo del piacere musicale




I piaceri base degli esseri umani (come riparo, cibo, sesso) hanno uno scopo evolutivo evidente, ma la musica? L'ipotesi più cauta propone che, in quanto piacere prettamente umano, sia sopravvissuta alla selezione naturale semplicemente perché "non dannosa".

Eppure i suoi effetti emotivi sono molto potenti.

In una ricerca¹ è stata misurata l'attività cerebrale di soggetti che sperimentavano piacere dall'ascoltare dei brani musicali.
Ad attivarsi erano la corteccia orbitofrontale, un'area associata all'elaborazione delle emozioni, che mostrava un aumento delle onde theta, ma anche l'area motoria supplementare e il lobo temporale destro, coinvolto nell'interpretazione della comunicazione non verbale.

Tale aumento di onde theta sottende l'aumento e il rilascio di dopamina.
L'ipotesi dei ricercatori è che, essendo le onde theta correlate a migliori performance di memoria quando ci si aspetta una successiva ricompensa, il piacere anticipatorio della musica riflette questo meccanismo adattivo, suggerendoci che siamo "sulla strada giusta".


Fonte:
📄 ¹ Chabin, T., Gabriel, D., Chansophonkul, T., Michelant, L., Joucla, C., Haffen, E., ... & Pazart, L. (2020). Cortical patterns of pleasurable musical chills revealed by High-Density EEG. Frontiers in Neuroscience, 14, 1114.

Nessun commento:

Posta un commento